
Dal 1969 sempre
sulla tua tavola. con la tua famiglia. nella tua cucina.
Dove lo trovo sullo scaffale:

Secondo le credenze popolari la pianta del Frutto della passione venne portata in Europa da un missionario agostiniano intorno al 1610, in ritorno da un viaggio in Messico. Decise di portarla con sé in quanto rimase colpito dalla particolare forma del fiore, che gli riportava alla memoria la passione e la crocifissione di Gesù. Questo perché la corona con i filamenti colorati che circondano il frutto richiama alla corona di spine, mentre i cinque stami vengono paragonati alle cinque ferite riportate da Gesù, i tre stagmi richiamano i chiodi utilizzati per la sua crocifissione mentre i cinque petali e i cinque sepali rappresentavano metaforicamente i dieci apostoli rimasti fedeli a Gesù. Da questa visione deriva dunque la denominazione “frutto della passione”.
In Italia il frutto della passione è generalmente reperibile in qualsiasi periodo dell’anno. La sua disponibilità dipende dal luogo di produzione.
L'immagine ha il solo scopo di presentare un possibile utilizzo del prodotto.
Questa colorazione è dovuta dalle elevate quantità di betacarotene, una sostanza appartenente alla famiglia dei carotenoidi che il corpo umano converte in vitamina A, essenziale per il compimento di numerose funzioni dell’organismo.
La vitamina A contribuisce al normale metabolismo del ferro e al mantenimento della pelle, della capacità visiva e della funzione del sistema immunitario.